Qualcuno crederà ancora

26/05/2025

I
Tu hai generato, fratello,
nella speranza, pure se inconscia,
di sopravvivere alla morte.
Per quanto dura il tuo sangue
qualcuno ti ricorderà;
qualcuno dirà: questo
è frutto di mio padre.
Dei nuovi figli avranno i l tuo volto
e tu sarai nella pace
(o neppure questo è più certo?)
 
Non così è il mio destino:
di me non resterà memoria,
nessuno mi evocherà.
Pure la casa
piantata con queste mani
costruita pietra su pietra
forse non avrà avvenire.
 
Non avrò discepoli!
Né ancora conventi ci saranno
a tramandare il sangue
del mio spirito
inutilmente versato.
 
Già di monasteri famosi avviene
quanto è avvenuto di antichi castelli
un tempo giardini
all'amore e alla gioia;
la stessa chiesa, così,
non avrà discendenti
ora sterile come il ventre di Sara.
 
Ma qualcuno crederà ancora
e questo è il prodigio.
(O saranno appena altri
sussulti per un avvenire
che non ha speranza?)
 
Eppure non posso rinunciare
al mio essere che si propaga;
questo il futuro che cerco
la tua resurrezione, o Cristo.
 
II
Misterioso Tu vivi nell'umile
Tu sei in questa oscura
attesa del mondo
nella inquietudine senza fine!
 
Pari al moto del nuovo mare
di gridi e canti in delirio a frangersi
dalle tue coste, America,
nella fossa dei grattacieli.
 
È necessità che accetti la morte
che mi faccia cenere finissima,
più che pensiero, vita
nel cuore della massa.
 
Ogni altro amore
è incantesimo di nulla:
uno che ama è oltre
oltre l'individuale.
 
Il sangue è una trincea
di morte; (pure questa
chiesa mi dona
una falsa immortalità):
 
sparire, ecco la soluzione,
amare e sparire incarnandosi
nell'ultimo di tutti,
è l'ultimo
il tormento immortale
l'unica via alla vita.
 
Allora sarai
il corpo della creazione
in perpetua fioritura.
 
                       (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
Torna all'elenco delle poesie