Maledetta Europa,
per i tuoi giorni e per le tue notti
per il tuo passato e per l'avvenire.
Maledetta amata odiata Europa, sono
le tue città sempre più cariche
di rapine: giungle
impenetrabili.
I santi sugli altari
nella gloria barocca
sono tutti in condizioni
di non nuocere più.
(Mie cattedrali, mia
più grande tristezza, mentre
leoni e augelli dalle vetrate
ancora sfavillano e ridono
nel grande vuoto!)
Europa, donna che sedusse l'universo,
una mano nera ha rotto i fili
della tua mente.
Europa sempre affamata
non di fede
ma di oro e sangue...
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)