Più non distruggere il mio tempo, occidente.
La tua ragione è deifuga
e al riflesso vitreo del tuo «atto puro»
sopravvivono schiavi.
Invece le stelle segnano
il cammino al primo fedele:
a lui la terra
è il più dolce guanciale
e la notte è sua stanza d'amore.
Sua casa è il mondo intero,
e dice ai fratelli:
cercate sempre
la terra promessa.
Ancor sogna una scala
ove angeli salgono e scendono,
e vede come a giorno
il cielo finalmente aperto
sopra il suo capo.
Tempo è di tornare nel deserto
dove il roveto è ancora in fiamme
e riudire la voce...
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)