Angelo, ancora...

08/04/2021

                                                a Romanò
E dunque, riprendiamo il cammino;
noi andiamo su due marciapiedi
d'un fiume senza passaggi.
E nel frastuono ci siamo gridati
parole, come tutti, subito
travolte dall' onda grigia e nemica,
subito portate via dal vento,
Ci siamo tese le mani,
abbiamo cercato dei ponti,
ma quando giungevamo noi
tutto era crollato qualche ora
avanti; ovvero, di schianto
saltava sotto i nostri occhi.
E quando non erano le cose,
ecco l'uomo o Dio a rompere tutto.
Nessuna coincidenza per gli incontri,
nessuna puntualità per la fortuna;
non concordia tra i pensieri
il sangue e i pianeti.
E sempre inutile il tuo proposito
di buttarti a nuoto,
e sempre in ritardo a tutte
le imprese. Ogni tuo atto
senza riscontro; e la decisione
è sempre solitaria.
E Dio taciturno e paziente.
Con chi vuoi negato sarà
perfino l'amore; con gli altri
invece il quotidiano urto
o l'affare che non t'interessa.
Così l'interminabile vicenda
di questo fiume senza foce,
fra le due sponde che non hanno alberi,
non un segno, almeno di riposo.
               (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
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