a E.A.
A te non è dato sperare
hai donato troppa
speranza
a piene mani
agli altri, gioia
agli altri, pace a noi
che ti rapinavamo.
A te non restava che la maschera
perfetta del sorriso
(ma io sapevo)
dentro la tua stessa casa
profumata e bellissima.
Sola con la divina musica
per lunghe notti
con te appassivano
i fiori del giardino
i fiori del balcone
i fiori della mensa.
E poi ancora sola
a cogliere
nelle tue piccole mani
i sospiri divini
del cantore d’oriente,
o l'eco di morte
dei nostri poeti.
Ed io ugualmente triste
per uguale solitudine.
E poi divisi, e oppressi
solo di ricordi;
a sognare impossibili evasioni,
quando sappiamo
che ognuno nasce col suo sigillo.
Solamente incoscienza
trasmuta il carcere
in dorata magione.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)