Che venga l’inverno
che inverno s'aggiunga
a inverno,
duro umido grigio
e crudele,
che venga
la devastazione
e il deserto,
i quaranta anni
di deserto
e di morte!
A dopo
per altri
la terra promessa
— e anche per noi
se riusciremo a sperare —
Attesa
disperata e dolore:
mio viatico
al domani di Dio,
un domani reale
che incombe e ti macera,
ma è sempre domani.
La possibilità, o Cristo,
che ci offri è questa:
la quotidiana morte
unica via
all'eterno
domani.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)