Ci perdoni Frei Tito

09/09/2024

              (Ci perdoni Frei Tito *)
Mi sento un Lazzaro alle porte
del tempio, in attesa di miche
cadute dal desco
di fratelli epuloni:
ma di che cibi è il loro convito?
Non certo del pane di Cristo!
 
E vivo come non avessi
casa, vagabondo
più che pellegrino,
affamato di libertà!
E libero e fedele sarò
per sempre,
pur emarginato dai fratelli
di fede:
per sempre!
 
Della fede nessuno è padrone,
non potete mettere
il bavaglio al vento!
Dio è la mia pace
e tu, uomo-Cristo,
la mia sorte.
 
Piuttosto mangiare radici
e cortecce d'alberi e bere
alle fonti che trovi su piazze
e lungo le strade,
ma andare...
 
Piuttosto nel fumo delle bettole
o tra canti di negri
nella foresta, o bestemmie
di operai senza lavoro,
dove Cristo è più onorato
lì fermarmi
per trovare pietà.
 
Che Dio ci perdoni
ci perdoni di esistere
ci perdoni di dirci cristiani
ci perdoni questi anni
santi Frei Tito
ancora pendente all'albero
(della vita nel nuovo giardino!)
davanti al convento di Lione.
 
Non fate funerali
non riuscirete a seppellirlo:
egli è venuto dal Nordeste
Abele non finito di sgozzare
nei sotterranei di Dio,
nelle molte sacrestie del POTERE
comunque!
 
Allora per supremo atto di fede
con la cinghia di castità
ha deciso
d'impiccarsi!
 
Purissimo fiore di Cristo,
più di ogni altro hai diritto
a questo nome:
così hai voluto
salvar la tua vita avanti
che te la rapinino:
per sempre!
 
                                  (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
* Frei Tito: un domenicano della lotta di liberazione del Brasile, compagno dì frate Betto, autore di Dai sotterranei della storia (Idoc-Mondadori). È stato torturato fino ad essere «distrutto» dal regime Brasile-USA, Poi liberato. Tanto liberato che ha scelto il suicidio...
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