TEMPO DELLA MORTE

29/08/2024

È per penitenza che scrivo: esercizio di purificazione. Sono momenti di anni, gemiti di sempre: sono miei e anche vostri. Come pregava Gesù nella sua solitudine? Quali le sue preghiere di uomo, di fratello mio e di tutti, le sue preghiere mai trascritte? Quelle preghiere che nascono dalla morte che ciascuno si porta nel cuore: perché la morte non è solo l’evento ultimo, la morte è una presenza quotidiana, che vive nel cuore di tutti. Allora anche voi, spero, avrete la pazienza di udirvi, di ascoltarvi nei vostri silenzi.
     Certo, io so che c'è dell'altro! So, ad esempio, che bisogna distinguere, come fa Moltmann, tra «avvenire» e «futuro», e che il «futuro» soltanto è fonte di speranza; mentre l'avvenire, questo avvenire è inevitabilmente un andare verso la definitiva morte. Invece quello è il futuro di Dio... Dunque, di qua la disperazione è un dovere, un doloroso atto fraterno di verità.
 
                                                                  (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
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