IV DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)

14/03/2021

Giovanni 9,1-38b
Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo
interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?».
Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano
manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha
mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire.
Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del
fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti
nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci
vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante,
dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni
dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli
diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli
occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha
spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono
lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo
so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in
cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque
gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha
messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei
dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri
invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E
c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui,
dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».
Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse
acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato
la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato
cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo
è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli
abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di
sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i
Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo,
venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età:
chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’
gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se
sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli
dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve
l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse
diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei
tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma
costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo
stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo
che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo
ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli
occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far
nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo
cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu,
credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in
lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse:
«Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
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