Tu non sai tante cose

18/04/2024

I
Signore, tu non sai tante cose,
non sai queste nostre
desolate stanchezze.
 
Tu sei la terra che fiorisce,
sei la luce che bacia le gemme,
quando la terra
è abbandonata alla luce
come un'amante.
 
Appena scricchiola il giorno
i rami si accendono
come gli occhi dei fanciulli,
 
mentre io dalla torre
allargo le braccia
in forma di croce
 
e inizio così il mio giorno
di pescatore che esce nella notte
con le reti vuote.
 
II
E giù le strade e le fabbriche e le case
sono una nuvola d'oro
su tutta la pianura.
 
Forse incoscienza è il tempo più vero,
il perpetuo mattino del mondo;
e poi l'abbandono e poi la rinuncia.
 
Signore, non irritarti di questi gridi,
ho bisogno di udirti,
di rompere il silenzio delle pietre,
mentre tendo l'orecchio
alla porta del tuo tabernacolo.
 
No, tu non sai questa
nostra voglia di piangere,
questo franare di speranze!
 
Signore, tu non sai tante cose.
 
                    (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
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