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A Te, oceano oscuro
io onda esausta sulla rupe
in un risucchio agli argini.
Un gemito solo, ci avvolge nebbia
ove ogni speranza è fusa.
Io non so dire se queste
siano cose o segni.
Non le parole Ti si addicono,
non un nome.
Anch'esse grevi di terra
di spazio, di suono.
Incrudisce la Tua presenza
sotto il nostro incedere,
o tenebrosa fonte del canto.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988” )