Io grido di essere la tua immagine
altri invece gridano
che sei tu l'immagine
la somiglianza di noi:
di ciò che saremo
di ciò che vogliamo tu sia.
E però nessuno potrà eluderti,
tenere sigillata la tua tomba.
Tu sei la parte migliore di noi
e sei altro da noi,
e il tuo Verbo è questa
inestinguibile attesa.
Io so che più non ha voce
il canto della fede:
più non ci impaura
questa sola paura che salva!
Almeno la paura dei pastori
dopo la notte più lunga del mondo,
o la paura che invase i deicidi
quando udirono il suo urlo
dall'alto della croce.
Rimarremo soli
con tutte le altre paure.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)