DOPO CINQUE NOTTI DI NEVE

08/02/2024

I
Ora tutto è nuovo e antico,
sempre uguale è la fonte della vita,
ma mai che sia la stessa vita.
 
Basta una muta bufera di neve
a spegnere tutte le antenne,
a uccidere ogni grido.
 
Non credere che abbia vinto l’uomo,
non credere mai nelle cose come appaiono
credi nella inalterabilità.
 
Quando il suo manto ci fascia
i morti non sono più morti
e i vivi non sono più vivi:
 
ognuno è dentro la sua bianca tomba.
 
II
Un silenzio da udire
il rompersi di un ramo
come un fragore sul mondo!
 
Tanto è cresciuto il mistero
in cinque notti di neve,
impaurita è anche la torre.
 
Dal bosco ti guardano gufi
occhi di monaci, vivi
dopo millenni.
 
Anche il tempo è assente,
il chiostro assorto! Nessuno
dica: «È natura morta».
 
III
Affanno di sorta mai ti aggredisca
quando il fare e il non-fare si eguagliano,
e vivere si intreccia al morire:
 
l’Infinito fluisce nel finito,
e sopra il mare del Nulla
galleggiano le cose.
 
E il crocifisso alla fiamma appare e dispare
 
                       (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
Torna all'elenco delle poesie