Te, mio Signore, volevo:
sentirti con i sensi
che urlavano
di fame,
e Tu
a non concederti mai!
E attendere un segno,
almeno un segno nelle
lunghe notti desolate…
Fingere l’abbraccio
e non averti:
chiamarti, e tu sai
con quale strazio:
ma Tu
una risposta, mai!
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)