I
Voglio parlare con te, o papa,
nuovo appena in apparenza
(quanto le speranze
al tuo apparire).
Invece subito antico,
come la Sfiducia e l'Illusione:
antico, di sempre, e neppure
venuto di lontano.
Ma gli umili continueranno a crederti,
- i poveri di San Salvador e Nicaragua
e Guatemala - gli infiniti
poveri che tu non salverai.
I Potenti sono tornati sicuri
poiché nulla muterà,
né il Palazzo segnerà una crepa...
E grideranno le «favelas» di tutte le capitali
ancora più disperate:
«Venga il tuo regno».
«Sì, Gesù, venga il tuo regno»
risponde il silenzio
dalle fosse degli uccisi.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)