Fa’ di me, Signore, un fiume
un fiume ampio, disteso,
che dal Monte si snodi flessuoso:
e poi si allarghi sulla pianura
e sfoci e ritorni a perdersi
dolcemente nel tuo mare.
Un fiume che raccolga tutte le acque
della tua divina Ispirazione,
le impetuose acque cui si dissetarono
i profeti, le calme
amate acque della Vergine e dei santi:
l’acqua della fonte zampillante…
E sia un unico fiume: il fiume
irrorato dal fiotto
ininterrotto di sangue e acqua
che scorre dalla ferita
sempre rossa del tuo costato.
E raccolga l’infinito sangue
che scende dagl’innumeri patiboli,
il pianto muto delle madri
dietro gli stendardi dei figli uccisi
- nuove icone sul mondo -,
in processione da capitale a capitale.
Sia così, Signore!
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)