Sei la palma di Cades,
orto sigillato per la santa dimora.
Sei la terra che trasvola
carica di luce
nella nostra notte.
Vergine, cattedrale del silenzio,
anello d’oro
del tempo e dell’eterno,
tu porti la nostra carne in paradiso
e Dio nella carne.
Vieni e vai per gli spazi
a noi invalicabili
Sei lo splendore dei campi
roveto e chiesa bianca
sulla montagna…
Non manchi più vino alle nostre mense,
o vigna dentro nubi di profumi.
Vengano a te le fanciulle
ad attingere la bevanda sacra,
e le donne concepiscano ancora
e ti offrano i loro figli
come tu offristi il tuo frutto a noi.
Amorosa attendi che si avveri
la nostra favolosa vicenda,
creazione finalmente libera.
L’Iddio morente sulla collina chiese
una seconda volta il tuo possesso
quando partecipava perfino alle tombe
la nostra ultima nascita.
Noi ti abbiamo ucciso il figlio,
ma ora sei nostra madre
viviamo insieme la risurrezione
(da “la nostra preghiera”)