Naviga l'anima
in questa sera
che ha mani abbandonate.
E le finestre guardano
ne l'aria calma:
sulla spalletta
delle vie desolate
sta seduta la Tentazione.
Così
Ti preghiamo, Signore,
dall'olocausto di questo corpo
che si scioglie nell'arsura
alta del mondo, nel compatimento
delle pietre, ne l'abbandono
vicendevole delle strade
ferme nel sogno
di una luce immortale.
Forse questa è l'ora
in cui non esistiamo,
emigrati dal tempo. Restiamo
soli, nel dolce sapore
dei sensi affaticati,
finalmente distesi
in una inattesa fraternità.
(da “O sensi miei... (Poesie 1948-1988)”)