E riceverti in comunione santa
ove io più non abbia peso e limiti.
E fare pace con la terra
uguale a corpo vivo in mare:
nell'infinito cerchio
che nessuno può dire
se lucente od oscuro
ove tutto s'equivale e s'annulla.
Cosi mi sento corpo di Dio,
carne che adagio riemerge al tempo.
E Tu, per prodigio, riprendi
a gemere, oppure a sorridere.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)