Abbiano tutti le labbra mondate,
pietà e bellezza ispirino il canto:
a Sion ancora innalzino salmi,
dicano: ecco il tuo re che viene,
Cantiamo ancora insieme al profeta:
« Giubila, figlia di Sion, l’Amata,
ora il tuo Dio, il Signore, è con te,
te benedetta perché hai creduto! »
Apra il corteo la Vergine-Madre,
prima reale città dell’amore:
è lei di Sion l’auspicio avverato,
di nuovi tempi divina aurora.
Dice il tuo re, il tuo mite Signore:
« Farò che in mezzo a te resti e viva
un popolo umile e povero »: segno
che mai il Signore ci lascia o tradisce.
Apri le porte o Gerusalemme,
è lui il re che da sempre attendi;
esulta, antico e nuovo Israele:
gli va ora dietro il mondo intero.
(da “Opere e giorni del Signore” )