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Giorno nuovo
Chiamale, che le vogliamo vedere,
le tue ultime figlie
e Colomba Cassia e Cosmetico.
Iniziamo con loro la favola
riapriamo la danza.
Chiamale cogli ultimi nomi: la prima
col nome. di Fede, di Speranza la seconda
e l'altra Fiamma la dirai
che incendia la casa
coi soli occhi e il sorriso.
Vogliamo sentirne i profumi, inebbriarci
insieme sulle sponde del fiume e da loro
trarre vigore al nostro patire:
femmine belle quali le figlie di Giobbe
non si trovano su tutta la terra.
E così i sette figli: doni dello Spirito fecondo
i sette bracci del grande candelabro
che non si spengono mai sulla montagna.
Ora i corvi non gracchiano più dal frutteto,
non sibila il vento, neppure un'eco
della lontana bufera. Splendono
alla luce nuova i rami dell'ulivo.
O Giobbe, rinverdito sei dal fiume di Dio,
quercia dopo interminabile arsura.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)