SILVAE, PLAUDITE MANIBUS

04/08/2022

Egli è nella nube distesa sul solco nero,
Egli è nel raggio che ferisce la nube
acutissima lama
tra onda che nasce e onda che muore.
 
Egli è nel cuore della pietra
e dentro la conchiglia del mare.
Egli è la voce del bosco al mattino
e luce che inonda le vigne
e vento ondeggiante sul grano.
 
Egli è la gloria serale
nel canto azzurro di allodole
nelle risa dei bimbi sul prato.
 
Tutto il giorno in cammino a donare
gioia alle cerve alle rondini
in volo su torrenti e valli.
 
O selve, battete le mani
quando lo vedete passare:
sandali porta di pellegrino
o come ortolano vestito
o con sacco di mendicante.
 
Nel giardino lo attendo la notte
alla porta sempre socchiusa...
ma non si lascia toccare.
 
Nessuno degli amori lo sazia.
Al balcone mi lascia un fiore
una goccia di sangue
 
e poi solo nella grande pianura...
 
                             (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
Torna all'elenco delle poesie