CANTO DI RUTH 3

11/07/2022

3
A Bethlehem
 
Allora chiesi alle cerve
di venirmi in aiuto all'Amore.
Alle selve ai fiumi alle tortore
di comporci insieme, in esistenza
comune, onde annullare la solitudine
e colmare la mia vedovanza.
 
Allora lo vidi passare
per campi arati: mietitore
a tutte le stagioni dell'anno,
mi lasciava dietro e spighe
e bacche e more sui rovi
perché mi cibassi nell'affannosa
ricerca e non finissi mai
di smarrirmi. Io baciavo
i fiori e le zolle ove calde
erano ancora le divine orme.
 
In Bethlehem, paese del pane,
alfine deposi il mio sacco
di mendicante. D'allora
oh quanti anni attesi
a vagliare orzo sull'aie.
 
La sera mi aggrediva Ìl ricordo
della terra selvaggia
e il dolore del mio uomo
che ogni dì mi moriva
in seno senza virgulti.
 
Mi sovveniva pure di Orfa,
la dolce cognata rimasta
a piangere nella casa
dei nostri finiti amori.
 
Io continuavo a spigolare fino a notte
onde calmare insieme a Mara la fame
e tenere, durante la luce, a terra
il mio acceso rossore di straniera.
 
Solo nei campi ubertosi di Booz
mi fu dato alfine raccogliere
la prima farina pel pane bianco
e preparare il sangue alla Sua venuta.
 
                             (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
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