«Allora Noemi, vedendo che Ruth era fermamente risoluta di andar con lei, cessò di opporsi e di persuaderla a tornare dai suoi. Partirono dunque insieme e giunsero a Betlemme. Entrate che furono nella città, se ne sparse subito la fama presso di tutti, e le donne dicevano: "E questa quella Noemi". E lei a dire: "Non mi chiamate Noemi (bella), ma chiamatemi Mara (amara); perché l'Onnipotente mi ha colmata di amarezze. Partii piena e il Signore mi ha ricondotto vuota. Perché dunque chiamarmi ancora Noemi, dopo che il Signore mi ha umiliata e l'Onnipotente mi ha afflitta?". Or Noemi con la sua nuora Ruth, la Moabita, tornò dalla terra del suo pellegrinaggio a Betlemme, quando si cominciava a mietere l'orzo.»
«Noemi aveva, da parte di suo marito Elimelec, un parente potente e ricchissimo chiamato Booz. E Ruth, la Moabita, disse alla suocera: "Se me lo permetti, andrei nei campi a raccogliere le spighe sfuggite alle mani dei mietitori, da qualunque padrone mi favorisca ed usi bontà verso dì me", Noemi rispose: "Va pure, figlia mia", Ruth andò dunque a raccogliere le spighe dietro ai mietitori e proprio nel campo di Booz,.,»
«E Booz disse a Ruth: "Senti, figliola, non andare a spigolare in altri campi, lasciando questo, ma sta insieme alle mie serve, e va loro dietro ovunque mieteranno; perché io ho dato ordine a tutti i miei servi di non molestarti; e se anche hai sete, vai ai vasi e bevi l'acqua di cui bevono i miei servi". Ruth chinò la faccia e si chinò fino a terra: e poi disse: "Quando ho meritato di trovar grazia davanti ai tuoi occhi e che tu ti degni di riguardar me, donna straniera?".»
(Rt 1, 18-20; 2, 1-3, 8-10)
1
Paese deserto
Addio, campagne riarse,
Dio grava di nuovo la mano
la fame ritorna.
Per tutta la terra ho vagato
ed essa non diede una spiga
al mio pane bianco di sposa.
Canteranno ancora le figlie di Booz?
Il paese è deserto come la casa di Mara
nella ghiaiosa landa di Moab.
I monti sono di pietra
e la notte un esilio.
II cielo, il cielo mio mare
di luce io voglio cantare.
Ruth si aggira fra gli astri
a cercare i covoni
ove tiene padiglione lo sposo.
Anima mia, quanto soffristi
pei rami spogliati, quanto
ti costa la tua gioia jemale...
O bella morte, tu baci ogni cosa!
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)