CITTÀ-CIMITERO

28/04/2022

E altri che se ne sono andati
tenendosi per mano;
o soli, inghiottiti
dalla tiepida luce delle case.
Ed altri con macchine lunghe
scivolanti via
su vie bagnate dalla pioggia d’autunno,
uguali al guizzo di serpe
in cerca di una tana.
Ed altri ancora vivi solo
nei tum-tum così radi dei tabarin,
sopravvanzati sbadigli di luce
per la strada ormai deserta.
Ed altri, quasi ombre favolose
in cerca di inaspettate prede.
E poi il vigile nella veste nera;
e poi gli occhi soli della prostituta
E poi tu, poverello, cariatide
incosciente, immensa
sotto il monumentale pronao del tempio.
E il solitario pino dei giardini
intriso di nebbia
solo testimone vivo
nella città-cimitero.
 
            (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
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