Nessuno mi dà udienza, Signore.
Ora forse ognuno è pago in sonno.
Intenta la notte ordisce
l’illusione nella casa d’ombre
al giorno che s’approssima.
Spensierata è la luna nel cielo fermo.
Neppure un grido d’uccello
più segna un confine allo spazio.
E nessuno che sappia dirmi almeno
ove muore la gioia e il lamento.
Dal giaciglio mio come da un’isola
m’impaura il fiato antico
di questo “animale”
addormentato.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)