a Camillo per la morte di suo padre
e di suo fratello sul treno, per la sua
casa nei prati rimasta d'allora a un
piano.
. . . è tua questa breve teoria
di carrozze color di sole,
che ronzano a valle
tra boschi antichi. La discesa
illuminata dallo squillo
saluta la gente china nei vigneti.
Dentro, tuo padre un po' stanco
e come te spesso muto.
Altri, in apparenza, al posto di manovra
altri bimbi a gridare al passaggio;
immagini, foglie che cadono.
Ma tua madre ancora nei prati,
la casa è ferma ancora,
e il bosco che non può morire.
E voi intenti al primo giocattolo.
A lei quello squillo
è i l sasso gettato nel sangue
che via via si accerchia di onde,
ed esso è tutto la sua voce.
Così la tua vita sul vagone
va in giro a quel finestrino
tuo primo davanzale.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)