Marea di vento sulle viti
e insieme tuffi di sangue nuovo
alla foce del cuore e gridi di bimbi
alle porte del convento.
Il bosco beveva luce
come un ebbro il vino.
Ma uno ora è calato
nel grande seno,
uscito dalla casa
ove un altro attende
dietro l'arco immenso
(lei seduta, in silenzio)
che gli fioriscano mani
in cerca del suo volto.
Intanto i l sole gira sulla piazza.
Ora l'ombra è di nuovo
ferma alle porte,
mentre la grande via d'asfalto
è un fiume d'argento.
Dietro a me venivano le piangenti
ed altri, muti. Nessuno certo
sapeva dirmi le voci
dei bimbi nel vento
e il suono delle campane
nel cielo a festa.
In quel momento una nube bianca
montava all'impazzata
dietro le montagne.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)