Prigionieri del tempo

06/01/2022

Nel vasto silenzio sul tetto delle case,
accovacciato fauno
attendo che tu compaia, Signore.
Un presagio di bufera
riprende a rombarmi in cuore.
Non una parola sale da tutta la città;
e le rade lampade sembrano gridare
ai solitari pellegrini della notte,
quasi anime di morti risospinte indietro
dall'imminente temporale.
Ma di Te ancora non un segno.
Le mie ginocchia sono cocci
di montagne franate
nei secoli dei secoli e la terra
una stanca nave. Oh, quanto,
Signore, la Tua smisurata vastità
ci opprime! Lasciaci
prigionieri del tempo, della luce,
lasciaci a questa precisa esistenza,
alle cose tangibili, come i fiumi
entro dighe di pietre.
 
                                 (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
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