Il divino ufficio A COMPIETA

28/10/2021

A COMPIETA

Potevo almeno d’un’umile
pieve sentirmi signore,
dirTi col gregge, a sera,
lungo il crinale dei colli
le preci. Col sole,
con le pietre, con questo
Tuo popolo santo
ripetere l’offerta.
Segnare le porte sull’alba
aperte; la festa
ricomporre il messaggio
con parole odoranti
avena e miele, quando
il sagrato continua il racconto
delle biade delle mucche del tempo
immutabile.
 
Potevo allora obbedire alla Legge
impossibile, come,
nel ricordo, il lago
immobile.
 
Taino, Lago Maggiore, 1947

                        (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)