1
Superflue anche le parole.
Risaltano appena alberi
senza chiome. Trascolora
l’iride dei monti contro il volto
acceso della chiesa. Presto
non avanzeranno
che le cose in sogno.
2
Mi muovo come un assente
inebriato d'aromi. Forse
sul capo ancora"
un volteggiare di foglie
ma non di albero.
3
Oh, potremmo ora rincorrerci,
chiamarci da valle
a valle, empire
il mondo
con le parole
folli!
4
E poi bere alle tue mani
amiche un sorso
d'acqua sorgiva,
succhiare radici
e rotolarei nei prati a capriole
nell'ultimo nugolo di sole.
5
Invece, immobile
l’obelisco della croce
e le strade,
al fine, ai Tuoi piedi
ferme. Restano solo
occhi di stupore.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)