Neve uguale a lana fascia
tutte le ferite inflitte alla terra.
Felice la gente che vive
il silenzio delle isbe:
nelle lunghe notti di neve,
in turbinosi vortici!
Gente che può guardarsi dentro
e comunicare con gli elementi:
e guardare oltre le rosse
ferite dei loro pensieri:
come dal costato aperto di Cristo
guardare sul Mistero:
e sapere quale Dio adorare.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)