Sotto le chiome lunghe
nascondo amtiste e porto
conchiglie di laghi in fronte.
L’occhio anche nell’ombra
riflette raggi di stelle polari,
solo, nel mondo, il Tempio m’eguaglia.
In me chiudo rimorsi
di cieli perduti,
e la certezza d’Iddio
che m’ha vinto.
Con me ho soffocato l’amore.
Tu cuore d’Adamo
più non sei
che un museo di carne.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988” – pag. 17)