Ricordi di alba azzurra
vanno come fradicie alghe
su acqua morta. Ti punge
-immemore delle dense ore di Dio-
Il cuore: e cerchi l’anima con fauci riarse.
Alla tua finestra
mangi la cera con denti bianchi
e ti circonda amara la carne;
dissotto l’acqua ti specchia,
enigma di materia cosciente
che hai un dorso di secoli
e non sei
che un attimo immenso.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988” – pag. 16)