Oh, non vi nascondo, mie
creature semplici, viti
scapigliate, o pomari!
Spesso mi vidi su queste
curve, sedotto
dalle vostre cure, da questa
liturgia dolce.
Noi siamo terra orante:
nostra sorella e nutrice
la terra, madre che ci germoglia
unitamente
alle eterne radici…
Alla fine, Signore, chiedevo
che ci bastasse un pane
cotto con le nostre mani.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988” – pag. 87)