Il clandestino d’amore tu sei
da questa notte sul mondo famosa,
la più oscura e splendida notte:
cospiratore tu sei da allora!
Tutto era pronto: un uomo con brocca,
l’incontro, il segno, al piano più alto,
la grande sala, i tappeti: la cena!
E il tradimento nel cuor della festa.
Tu affrettavi così di sparire,
d’esser mangiato e bevuto da tutti,
dato in pasto per sempre, a tutti,
e fare corpo con tutti, per sempre.
Mangiate: questo è il mio corpo — dicevi,
bevete: questo è il mio sangue — dicevi:
sangue versato per voi, per tutti,
e fate questo in memoria di me.
Così andavi incontro alla morte
e le strappavi la falce di mano,
e detto l’inno salivi sul monte:
tu sacramento di vita eterna.
(da “la nostra preghiera”)