e lassù restano le piante
miti e la fontana
amica, e le pietre vive
e non immemori.
Lassù resta il ricordo
della mia fuga e del mio
solitario pianto.
Mentre il treno mi trascina
verso la città;
ma io serberò a lungo le parole
delle insensate cose.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988” – pag. 13)