Non vi è muraglia che ci ripari,
né città ove far perdere
le tracce, né selva
dove nasconderci.
Tu credi di fuggire,
e invece è subito dietro
a chiedere per gioco:
«Dove sei?»
chiamandoti per nome.
E ti fissa tra fronda e fronda
anche in mezzo al formicaio,
0 dall'alto mare
con occhio di vetro
in fittissima notte.
Non c'è strada o sentiero
che non attraversi,
mentre tu cammini
nella fuga immobile.
E non fai che rincorrere la morte.
(da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)