MIO ATTO DI FEDE

16/06/2025

   Teologi e chiesasti, pulite (o complicate) quanto volete la fede, ma lasciatemi credere.
   Cristo non è una cavia o un sistema: è l'evento dentro e oltre i fatti.
   E, distrutto, sempre si ricompone dalla sua e nostra morte, per la sua e nostra resurrezione.
   Non già «la causa dell'uomo che continua», ma dimensione biologica, tensione della terra: sempre vivo mistero del genere umano.
   Egli è il solo frutto possibile, l'eterno presente ove t'infuturi, dandogli tu la carne e il sangue.
   Nessuno può narrare l'evento. Leggenda che muove il mondo, essa è la storia più vera: allora finalmente crederemo.
   Lingua non serve a dire le ragioni dell'ultimo donarsi, la suprema gratuità dell'amore.
   Abbiamo appena fragili simboli; e cercare prove e sillogi alla fede è come voler spegnere il sole o incatenare il vento.
   E quanto pagheremo amaramente: fede di atei, fede senza incantesimo e senza mistero.
   Egli è la luce fattasi corpo, nato dalla creazione pura, nato da donna vergine per opera dello Spirito, venuto sotto la legge per amore.
   Era nel principio e nulla ha vita senza di lui: era la vita e la vita è venuta e vive.
   Cristo, unico uomo: l'uomo povero e libero, l'ultimo di tutti gli uomini! Mio Cristo, vero sacramento di Dio.
 
                       (da “O SENSI MIEI… POESIE 1948-1988”)
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